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Terminati gli studi obbligatori, ho trascorso molto tempo a studiare la sartoria e, da autodidatta, mi sono appassionata alle tecniche del cucito e con sensibilità e passione mi impegnavo, affinché l'abito su misura divenisse l'oggetto della mia futura professione. Il lavoro si presentava alquanto impegnativo sopratutto per la ricerca anatomica e personalizzata da praticare su ogni modello.
Nel 1978 ho inaugurato la sartoria e da allora il mio impegno non ha cessato di essere costante, alla continua ricerca di nuovi stimoli e tecniche di lavorazione sempre molto apprezzate dalla mia clientela, per la quale il gusto e la qualità del prodotto rappresentano da sempre valori indispensabili.
Tra le principali attività inerenti alla mia professione non è mai mancata la passione e la volontà di comunicare e confrontarsi con i colleghi. Giovanissima, ho partecipato all'associazione "Centro Sartoria Toscana" e gli incontri tra colleghi hanno consentito un fertile scambio di opinioni sulle tendenze dei tessuti, sulle tecniche più usate e sui modi di fare sartoria. Ho partecipato anche all'attività di sindacato d'impresa a livelli dirigenziali, occupandomi di moda e sartoria.
Organizzo e partecipo a numerose sfilate sia a Firenze che in altre città d'Italia, proponendo i modelli d'alta moda. Sono membro all'Accademia Nazionale dei Sartori di Roma, fondata nel 1545 con lo scopo di divulgare nel mondo il mestiere del sarto, mantenendo l'alta qualità che contraddistingue la sartoria su misura. L'Accademia organizza sfilate di grande successo e in queste occasioni ci si confronta con i colleghi per migliorare e innovare la sartoria.
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Durante gli incontri, tra i principali argomenti di discussione emerge sempre la necessità di formare giovani figure professionali che stentano a nascere. Chi prenderà il nostro posto? Soddisfare la domanda significa personalizzare il capo su misura, iniziare un percorso insieme.
Quando mi trovo di fronte al cliente cerco di comprenderne la personalità, le esigenze, il contesto e l'occasione: un ballo, una cerimonia, un incontro importante, un impegno di lavoro, nel quale l'abito verrà indossato e, dando sfogo alla mia creatività, consiglio la foggia, la stoffa, studio i colori e le tonalità più giuste per costruire l'abito su misura elegante, romantico, sportivo o formale. Non tralascio mai lo studio degli accessori che devono essere fatti su misura: le scarpe dall'esperto calzolaio, il cappello dalla modista.
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Il cliente, dunque, entra in diretto contatto con il laboratorio e partecipa alla nascita del capo, esprimendo osservazioni e giudizi su dettagli, sulla scelta delle fodere e delle tele. I Tessuti utilizzati in sartoria devono essere sempre di alta qualità: fibre naturali, vegetali o animali, cachemire, angora, vigogna di tutte le pesantezze e colori, cotone, lino, broccato ecc.
Anche le tele e le fodere devono rispettare l'alta qualità del capo, così come gli accessori. Prima che la stoffa venga tagliata, è bagnata per garantire che non subisca restringimenti o scoloriture successive al taglio, tanto che le lane vengono "decatizzate", ovvero passate a vapore. Il taglio ed il cucito sono fasi dedicate all'esclusiva competenza di mani esperte e capaci, perché ogni tipo di tessuto ha bisogno di trattamenti diversi. Occorrono strumenti di buona qualità.
Le fodere e le tele per interni devono essere sempre compatibili con i tessuti scelti per confezionare il capo spalla. Purtroppo la realizzazione di un capo su misura vede l'impiego di molte ore di lavoro del sarto e, di conseguenza, il costo non è alla portata del vasto pubblico e i prodotti sartoriali vengono qualificati esclusivi e "di nicchia".
Oggi, grazie all'alta qualità industriale e la globalizzazione che ha inevitabilmente causato un livellamento del prodotto, si assiste ad una inversione di tendenza e l'attenzione dei giovani sembra rivolgersi al prodotto di nicchia, al "fatto a mano", a scegliere la qualità che è sinonimo di unicità.
I pochi sarti che ancora esercitano, la cui attività si protrae da più di cinquant'anni, presentano prodotti di altissima qualità, ma hanno fino ad ora lamentato la totale assenza di competenze che possono servire da ricambio generazionale. Attualmente il sistema formativo fiorentino nel settore sartoria UOMO-DONNA ha un nuovo ed importante punto di forza: l'impegno trentennale da me svolto con le associazioni di categoria, le istituzioni, le scuole professionali, ha generato infatti la recente approvazione di un corso di formazione sulla sartoria uomo-donna presso il Polimoda di Firenze.
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Pochi sono i fortunati, e questo è il mio caso, perché ho trasmesso la competenza e la passione del mestiere ai miei figli, certa di prometter loro un futuro professionale. La maggior parte degli artigiani è destinata a chiudere l'attività con la pensione e quindi a interrompere la continuità della tradizione sartoriale.
Durante un recente incontro con altri rappresentanti europei avvenuto a Bruxelles è stata analizzata la figura del sarto su misura e lì ho capito che in molti paesi esteri si lamenta la scarsità di nuovi artigiani professionisti tranne a Londra, dove all'interno delle sartorie si fa formazione.
Da quella occasione nacque l'esigenza di promuovere il mestiere del sarto su misura. Insieme all'associazione di categoria e ad altri colleghi e grazie al contributo della Regione Toscana, abbiamo prodotto un CD, inserito nel gruppo Trio-Formazione a distanza a scopo didattico e divulgativo destinato agli studenti delle scuole, che ha suscitato nei giovani un grande interesse (nel corso dell'intervista è stata proiettata una parte del filmato n.d.r.)
Estratto dal libro "L'Arte del Fare il Fare Arte" |
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